Moda eco-consapevole: cos’è e dove si compra?

Negli ultimi periodi, è sempre più facile trovare persone a favore di politiche anti crudeltà sugli animali o a favore di uno stile di vita che tiene conto delle problematiche climatiche. L’impatto delle cambio climatico sulle nostre vite e le future generazioni è un tema caro a molti, al punto da creare non solo un tipo di pressione sociale, ma anche idee per cercare di maggiorare i profitti dati da scelte ecologiche. La preoccupazione per la salute di tutti ha dato una spinta a prodotti di tipo ecologico anche nel campo della moda – liberi da prodotti tossici, o che mettono a repentaglio la vita degli animali e del pianeta. Se l’argomento ti incuriosisce, assicurati di leggere questo articolo fino alla fine. Abbiamo messo assieme tutte le informazioni più importanti, così da poter sapere tutto quello che c’è da sapere in pochissimo tempo. Cominceremo con le informazioni principali, paragonandola con la moda di tipo tradizionale, nonché benefici e lati negativi e dove si compra. 

Cos’è la moda eco-consapevole? 

La moda eco-consapevole nasce con la volontà di distinguersi nel mercato per via di una politica “amica” dell’ecologia, a basso impatto di conseguenze a livello sociale e naturale. Per questo motivo, chi la sceglie sa di fare una scelta di tipo etico: a partire dalla scelta dei materiali, fino al modo in cui vengono dismessi a fine produzione. Gli scopi principali di questa moda sono fondamentalmente due: da un lato, essere favorevole ai diritti umani e dimostrarlo (ad esempio, evitando capi che provengono dallo sfruttamento minorile). Dall’altro, è fare sì che siano limitati gli effetti sull’ambiente, attraverso l’inquinamento e i rifiuti. Per questo motivo, questo tipo di moda favorisce il riciclo di materiali, la scelta di tessuti ecologici e controllo dell’inquinamento durante le fasi produttive – nonché dà un occhio di riguardo ai diritti dei lavoratori.

Moda eco-consapevole vs moda tradizionale

Esistono varie differenze tra i due approcci e le diverse caratteristiche sono relative al modo in cui si rivolgono al consumatore. Ecco quelle più importanti.

Trasparenza

Chi si occupa di moda ecologica vanta un modus operandi chiaro durante tutta la fase della produzione. La moda tradizionale salta questo passaggio, spesso perché preferisce affrontare dei costi minori a scapito del loro modo di fare (non sempre “nobili”).

Modi di lavorare

La moda consapevole si impegna ad offrire condizioni oneste e legali per tutti i dipendenti. Al contrario, chi non ha questo impegno spesso sfrutta i propri lavoratori (ad esempio, con orari disumani, condizioni precarie, salari inappropriati, etc..).  

Longevità

La moda consapevole vuole produrre dei capi che durino nel tempo sia da un punto di vista della qualità che di uno stile fuori dalle mode del momento. Questa scelta è motivata non soltanto per soddisfare il cliente, ma anche per il modo di gestire eventuali rifiuti in eccesso. 

Materiali impiegati

Come accennato, la moda consapevole effettua delle scelte ben precise quando si tratta dei tessuti da impiegare (ad esempio, materiali sostenibili, riciclabili, a basso impatto). Al contrario, quando si parla di moda tradizionale non solo tutto ciò non viene considerato, ma spesso si tende per ciò che è più economico che, sfortunatamente, è anche più nocivo per l’ambiente.  

Quali sono i benefici?

Sono principalmente quattro i settori che possono beneficiare di una moda consapevole. Vediamo insieme quali. 

Salute

Spesso non si pensa a lungo termine, ma ma usare dei capi naturali o di tipo ecologico significa promuovere una salute migliore proprio a causa di una minore esposizione alle sostanze chimiche.

Economia

Uno degli obiettivi di questo tipo di moda è creare opportunità a livello locale, in modo da aiutare le piccole realtà. Questo va contro quello che succede nel mercato tradizionale, dove si punta spesso a sfruttare i dipendenti e favorire un’economia più capitalistica. 

Responsabilità sociale

Uno dei pilastri dei valori di questo settore è favorire ambienti di lavoro “giusti per tutti”, in grado di poter creare un vero senso di uguaglianza tra i lavoratori, anziché differenze. 

Ambiente

Il punto più importante insieme ai valori umani: l’impatto produttivo dovrebbe essere minimo. Per questo motivo, si lavora usando materiale sostenibile, che non produce molti rifiuti o inquinamento.

Quali sono i lati negativi?

Abbiamo detto le cose belle, adesso vogliamo girare la medaglia. Anche la moda consapevole, come tutto d’altronde, ha qualcosa che non va. Tra i lati negativi più importanti ricordiamo:

  • Prezzi (purtroppo, sono alti – ciò significa che chi non tutti se li possono permettere)
  • Stili limitati (proprio perché non si vendono in massa, chi vuole qualcosa di particolare probabilmente non la troverà tra questi scaffali)
  • Mancanza di struttura (è ancora un campo nuovo; molte aziende faticano a definirsi e questo può creare confusione tra i consumatori).

Dove posso trovare dei negozi di moda eco-consapevole?

In Italia queste realtà sono ancora una minoranza. Tuttavia, più passa il tempo e più diventeranno popolari. Al momento, i negozi degni di nota sono sparsi nelle maggiori città italiane come quelle elencate di seguito.

Roma

La capitale ospita “Vintage Delirium”. Un negozio specializzato in capi vintage e di tipo riciclato, in modo da poter favorire il riciclo di materiale. 

Torino

Più a nord troviamo “Eco chic”: si trovano tanti marchi famosi per il loro impegno nell’offrire capi riciclati o creati con tessuti e in modo sostenibile. 

Reggio Calabria

Forse il più grande del suo tipo nel sud Italia, “Cangiari” vende capi fatti a mano, ecologici, da materiale riciclato o naturale.

Milano

La capitale della moda si vanta di ospitare “Miomodo”, una boutique conosciuta soprattutto per i capi creati dal bamboo o dal cotone. 

Conclusioni

La moda consapevole è nata con lo scopo di favorire delle pratiche di produzione che vanno incontro ai problemi ecologici degli ultimi decenni. Inoltre, si impegna a impiegare personale in modo etico – cioè dando loro opportunità, stipendi e condizioni di lavoro di tipo “umano”. Purtroppo non è ancora così diffusa: la moda tradizionale al momento è la più gettonata anche perché, tra i vari lati negativi della moda consapevole, troviamo il fattore denaro. L’esclusività di capi e modi di produrre danno vita a dei prezzi che purtroppo, non possono permettersi tutti. 

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